Fondazione per l’Arte nei primi anni di vita si è impegnata con varie modalità nel sostegno degli artisti, specialmente dei giovani, attraverso progetti di varia natura. Con l’obbiettivo di sviluppare un’attività ancora più mirata e propositiva, apre a Roma una sede di grande dimensioni e con enormi potenzialità sia per la tipologia architettonica che per l’area sulla quale insiste, ancora legata alla sua originaria vocazione artigianale. Con l’apertura della sede al Mandrione, la Fondazione ha istituito un “cantiere di lavoro intellettuale” di esperti nazionali e internazionali di varie discipline che lavorano ad un progetto complessivo che mira a supportare e valorizzare l’arte visiva con l’obbiettivo di coinvolgere nella programmazione anche ambiti affini, ad esempio il teatro, la musica, architettura.
Prende vita un primo filone di ricerca molto chiaro. Attraverso progetti di residenze collettive si delinea il “cantiere di lavoro operativo” della Fondazione che ha come primo ambito di riferimento la scena emergente artistica italiana, da cogliere nella sua dirompenza e complessità. Si tratta di restituirle una piattaforma di visibilità e al contempo una possibilità di incontro/confronto con quella europea, con il panorama artistico internazionale. Si ragiona sul clima determinatosi negli ultimi anni intorno agli spazi autogestiti dagli artisti, che con coraggio e determinazione hanno reso possibile il procedere della ricerca. Il focus si concentra quindi anche sullo studio e sul confronto di tutti quei processi che conducono alla realizzazione dell’opera, al fine di generare scambi dinamici tra gli artisti, gli operatori culturali e il pubblico. Lo spazio espositivo, come luogo dinamico di formazione e crescita, si trasforma di volta in volta in un laboratorio e in un’arena dove i gruppi di artisti invitati possano misurarsi insieme per enfatizzare queste connessioni e per colmare alcune lacune del nostro panorama culturale, favorendo nuove interazioni e soprattutto favorendo l'espansione delle idee.
Inoltre un’indagine di tipo esplorativo sul rapporto che gli artisti instaurano con il contesto di riferimento in cui lavorano – in questo caso la città di Roma e nello specifico l’area del Mandrione – mira a favorire anche una riqualificazione del territorio.
Caratteristica fondamentale dell’identità della Fondazione è quella di presentarsi come un centro di ricerca, produzione, dialogo sui temi dell’arte con l’obbiettivo di coinvolgere un pubblico sempre più vasto, invitandolo ad esplorare un contenuto ricco di sperimentazione e di tutti quei preziosi processi di pensiero, progettazione, creazione che fermentano nel mondo dell’arte. Questo obbiettivo vuole trasformare lo spazio della Fondazione in un grande laboratorio, renderlo uno studio per tutti gli artisti, un luogo di lavoro per i curatori e i critici, uno spazio per stimolare e coinvolgere l’occhio del pubblico, contribuendo ad accompagnarlo nel percorso di avvicinamento all’opera attraverso una serie di iniziative, workshop, open studio, talk, studio visit.
L’idea di un cantiere di lavoro sempre aperto e dinamico nasce per dare maggiore visibilità e possibilità per gli artisti di incontri e scambi nazionali ed internazionali, un punto di incontro per i galleristi, i critici, i curatori, gli artisti, i direttori dei musei, i collezionisti, il pubblico.